Monday, March 5, 2012

UWP: PAOLO ROSSI



































PAOLO ROSSI

Il mio curriculum non può essere separato da quello di mio fratello Antidio, compagno di viaggi e di tante avventure, scomparso nel 2009 a causa di un male incurabile.
Siamo nati e cresciuti a Pesaro, abbiamo avuto da sempre in comune la passione per il mare, l'esplorazione subacquea e la biologia marina che ci ha portati in giro per l’Italia prima e per il mondo poi alla scoperta di nuovi scenari sottomarini, e a vivere intensamente sempre  nuove esperienze in fondo agli oceani.
Passione antica, pur avendo età anagrafiche parecchio distanti (quasi 20 anni di differenza), che ci è stata “tramandata” nei geni dai nostri genitori, da sempre anche loro amanti del mare. Praticamente fin da bambini abbiamo visto il mare come la nostra seconda casa, vivendolo come un ambiente naturale, e senza avere nessuna curiosità per molti anni verso l’immersione con autorespiratore: infatti, forse per la particolare conformità dei fondali del medio adriatico, l’apnea è sempre stata per noi l’unico modo (quello più naturale) di approcciarsi al mondo acquatico e alla scoperta dei fondali marini. Fra l’altro si sa che dalle nostre parti il mare è sempre stato fonte di pesca in apnea, specialmente di varie specie di frutti di mare, per molti un hobby oltre che vera fonte di divertimento.
L’amore per il mare ci ha spesso spinti a girare gran parte dell’Italia negli anni ‘80 e ‘90 solo ed esclusivamente in luoghi di mare, vivendo intensamente ogni giornata sempre alla scoperta di nuovi posti, baie, anfratti dove ogni incontro diventava una nuova scoperta. Questo fino a che, quasi casualmente, spinto da un amico, Antidio nel 1998 non ha conseguito il brevetto di primo grado Fipsas-Cmas presso uno dei club subacquei di Pesaro, subito seguito l’anno successivo da me, invogliato da mio fratello che si era innamorato del nuovo mezzo che permetteva esplorazioni impossibili e impensate prima di allora. Da lì una escalation dietro l’altra. Prima le classiche escursioni in Italia a seguito del club di appartenenza, con le classiche mete che tutti conosciamo, le Tremiti, le isole Pontine, l’Argentario. Poi il mar Rosso. E finalmente nel 2000 i mari dell’indo-pacifico. Da allora non ci hanno più lasciato, almeno con il cuore e con la mente, perché purtroppo col corpo, vuoi per il lavoro vuoi per gli  impegni a casa, ci siamo potuti permettere al massimo un paio di vacanze all’anno, e non senza molti sacrifici, ma sempre con l’entusiasmo di chi sa di fare la cosa che gli piace di più nella vita.
E proprio il primo viaggio in quel di Moalboal, nell’isola di Cebu nelle Filippine centrali, fu la vera scintilla che fece nascere in noi la curiosità di avvicinarsi per la prima volta alla fotografia subacquea. Infatti fino ad allora mai avremmo pensato di poter prendere in mano una macchina fotografica per fare foto sott’acqua, poiché avevamo visto tanti amici alle prese con le classiche attrezzature, anfibie o scafandrate che siano, ma sempre tanto ingombranti sia da trasportare sia da gestire una volta in acqua. I “veri” fotografi subacquei (quelli che spesso ci hanno additato come “quelli che usano le macchinette digitali….”) avranno a che ridire da questa affermazione, ma noi li vedevamo così, schiavi dell’attrezzatura, quasi che il mezzo avesse il sopravvento sull’emozione dell’immersione in sé, troppo attenti all’inquadratura, per noi sembrava che perdessero l’essenza propria dell’avventura subacquea, della scoperta. Ma in quel viaggio ci fu un’illuminazione, un vero colpo di fortuna: conoscemmo un italiano che, oltre ad essere un ottimo subacqueo e titolare del resort, ad ogni immersione portava con sé una piccola macchinetta digitale (parliamo del lontano 2001) con uno scafandro realizzato artigianalmente da un suo amico giapponese, della dimensione giusta da poterla tenere in una mano. Colpo di fulmine! Da lì ad averne una tutta per noi fu questione di pochi mesi: contattato il giapponese, che poi avremmo conosciuto personalmente in uno dei viaggi successivi, ci siamo fatti spedire una custodia identica a quella vista e il viaggio seguente eravamo già al “lavoro”. Certo si trattava si può dire ancora dei primi “quasi esperimenti” di foto digitale, con una risoluzione di appena 2 megapixel che oggi ormai troviamo anche nei telefonini da pochi euro, ma che allora erano il “top” della tecnologia (e neanche tanto a buon mercato!). Le prime foto certo non furono niente di eccezionale, ma qualche scatto carino ancora lo conserviamo all’interno del nostro cospicuo catalogo. In seguito, sempre sfruttando la conoscenza con l’artigiano giapponese, siamo passati ad attrezzature sempre più performanti, sia in termini di megapixel sia di obbiettivi, ma sempre rimanendo fedeli alla formula della praticità, quindi utilizzando solo macchine digitali compatte. Il vero salto di qualità fu con una macchina a 4 megapixel, una Canon G2 che aveva un obbiettivo luminosissimo con colori vivaci e reali, secondo me ancora oggi potrebbe dare ottimi risultati. E fu allora che alcuni noti fotografi italiani, vedendo le foto che riuscivamo a fare con quell’attrezzatura così “minimale” rispetto alla loro (soprattutto in termini economici…), non sapremo mai se spinti da reale amicizia o piuttosto da malcelata sottile invidia, ci consigliarono di provare a partecipare a qualche concorso di fotosub. Il primo fu Antibes nel 2004, poi venne Milano e lì arrivarono i primi riconoscimenti. Da lì in poi tante soddisfazioni, la più grande delle quali per quanto mi riguarda probabilmente aver vinto il “PLONGEUR D'OR” nella categoria delle SERIE SONORIZZATE al concorso “FMISM” di Marsiglia (ex Festival di Antibes) (Francia) nel 2010.
Dalla morte di Antidio nel dicembre del 2009, ho ricominciato lentamente da dove eravamo arrivati, riprendendo da solo lo stesso percorso di ricerca e arricchimento personale a contatto con la natura e le sue meraviglie sommerse.


Attrezzature utilizzate:


Canon S10 (dal 2001)
Canon G2 (dal 2002)
Canon G5 (dal 2005)
Canon G6 (dal 2006)
Canon G7 (dal 2007)
Canon G9 (dal 2007)
Canon G10 (dal 2008 a oggi)
Scafandrature realizzate da Nobu Hirai (artigiano giapponese)
con alcune personalizzazioni o aggiunte fatte da noi, e custodie originali Canon
Flash utilizzato: sempre il flash interno delle varie macchine


Principali riconoscimenti:
Premio per la miglior foto di interesse biologico al concorso “IL MARE A MILANO” - Milano 2004
Primo posto per la miglior stampa a colori al concorso “LA FETE DE L'IMAGE SOUS- MARINE” - Strasburgo (Francia) 2005
Menzione speciale categoria macro al concorso “LAUPS - UNDERWATER PHOTOGRAPHIC COMPETITION” - Los Angeles (USA) 2005
Menzione speciale categoria macro al concorso “ASIAN DIVER” - Singapore 2006
Miglior portfolio digitale al concorso “VODAN” - Nova Gorica (Slovenia) 2006
Secondo posto categoria macro al concorso “UNDER THE BLUE” - Long Beach (California - USA) 2007
Primo posto categoria macro al concorso “DUE MARI IN POSA” – Lecce 2007
Primo posto foto digitale al concorso “VODAN” - Nova Gorica (Slovenia) 2007
Terzo posto categoria Environment & Conservation al concorso “DEEP INDONESIA” – Jakarta 2008
Menzione speciale categoria behaviour al concorso “ADEX – PHOTOGRAPHER OF THE YEAR”      – Singapore 2008
Secondo posto categoria meduse al concorso “CELEBRATE THE SEA” – Manila 2008
Primo posto digitali compatte mari tropicali al concorso “VODAN” - Nova Gorica (Slovenia) 2008
Primo posto digitali compatte mari tropicali al concorso “VODAN” - Nova Gorica (Slovenia) 2009
PLONGEUR D'OR per la categoria SERIE SONORIZZATE e premio per il Migliore Adattamento Musicale concorso “FMISM” - Marsiglia (ex Antibes) (Francia) 2010
Menzione speciale categoria macro al concorso “LAUPS - UNDERWATER PHOTOGRAPHIC COMPETITION” - Los Angeles (USA) 2010
Primo posto categoria Portfolio e secondo posto categoria Serie Sonorizzate al concorso “HDSI” - Ravenna 2011
Primo posto categoria Serie Sonorizzate al concorso “PAF” - Tachov (Repubblica Ceca) 2011
Secondo posto categoria Macro al concorso “DIVERS FOR AFRICA” - Ravenna 2011




Località subacquee preferite:


Filippine : Moalboal (isola di Cebu)
Filippine : Balicasag (piccola isola a sud di Bohol)
Indonesia : Manado e parco marino di Bunaken (nord Sulawesi)
Indonesia : stretto di Lembeh (nord Sulawesi)
Indonesia : Tulamben (Bali)




Sito e riferimenti e-mail:


www.paulreds.it
paulreds@tin.it



English translation by google


My curriculum can not be separated from that of my brother Antidio, companion travel and many adventures, died in 2009 due to an incurable disease.We were born and grew up in Pesaro, we had always shared a passion for the sea, underwater exploration and marine biology, which took us around Italy before and then for the world to explore new scenarios submarines, and intensely live a new adventure in the depths of oceans.
Passion old, although some distant age registries (almost 20 years difference), there has been "handed down" in the genes from our parents, they always love the sea. Almost from the children we saw the sea as our second home, living as a natural environment, and without any curiosity for many years towards scuba diving: in fact, perhaps because of the peculiar nature of the seabed of the middle Adriatic, the ' Diving has always been for us the only way (the more natural) to approach the world in search of water and seabed. Among other things we know that in our part of the sea has always been a source of spearfishing, especially various species of shellfish, as well as a hobby for many real source of fun.
The love for the sea has often compelled to turn much of Italy in the '80s and '90s exclusively in places of the sea, living intensely every day, always discovering new places, bays, ravines, where each match became a new discovery. That until, almost by accident, driven by a friend, Antidio in 1998 has not achieved the patent of the first-degree Fipsas CMAS divers at a club in Pesaro, immediately followed next year by myself, my brother who is enticed by was enamored of the new medium that allowed exploration impossible and unthinkable before. From there an escalation after another. Before the classic hikes in Italy following the club's membership, with the classic goals that we all know, the Tremiti islands Pontine, Argentario. Then the Red Sea. And finally in 2000 the Indo-Pacific seas. Since then we have no more left, at least with the heart and mind, because unfortunately the body, you want to work for commitments at home, we could afford at most a couple of holidays a year, and not without many sacrifices, but always with the enthusiasm of one who knows to do what he likes most in life.
And the first trip to that of Moalboal, Cebu Island in the central Philippines, was the real spark that created in us a curiosity to approach you for the first time to underwater photography. In fact, until then we would have never thought you could pick up a camera to take pictures underwater, since we had seen so many friends struggling with traditional equipment, amphibious or scafandrate they are, but it is always so bulky to transport and to manage once in water. The "real" underwater photographers (those who have often pointed to as "those who use digital machines ....") have objected to this statement, but we saw them well, slaves of the equipment, that almost half had the emotion over the dive itself, into the scene too careful, for us it seemed that they lost the essence of their underwater adventure, of discovery. But on that trip there was an illumination, a real stroke of luck, we met an Italian who, besides being a good diver and owner of the resort, each dive was carrying a small digital camera (we speak of the distant 2001) with a Diving Bell handmade by his Japanese friend, the right size that you can hold in one hand. Ball of Fire! From there to have one all to ourselves was a matter of few months, contacted the Japanese, then we would have known personally to one of the subsequent trips we took to send a case identical to that seen following the trip and we were already "at work". Sure you can say it was still early "quasi-experiments" of digital photos with a resolution of just 2 megapixels which today we also find in mobile phones from a few euros, but then were the "top" of technology (and not so much cheap!). The first pictures were certainly not anything fancy, but still retain some shots pretty substantial in our catalog. Then, again using the knowledge with the Japanese craftsman, I have moved to ever more efficient equipment, both in terms of megapixels both goals, but always remaining true to the formula of convenience, thus using only compact digital cameras. The real breakthrough was with a 4-megapixel camera, a Canon G2, which had a lens with bright colors bright and true, I could still give excellent results. It was then that some well-known Italian photographers, seeing the photos that we could do with that equipment as "minimal" compared to them (especially in economic terms ...), we will never know if driven by real friendship, or rather by ill-concealed envy thin, advised us to try to attend some underwater photography contest. The first was in Antibes in 2004, then came Milan, and there came the first awards. From then on, a lot of satisfaction, the largest of which I for one will probably win the "plongeur D'OR" SERIES background music in the category of the competition "FMISM" in Marseille (formerly Festival of Antibes) (France) in 2010.
Since the death of Antidio in December of 2009, I started slowly from where we had arrived, just recovering from the same path of research and personal enrichment in contact with nature and its underwater wonders..



Equipment used:

Canon S10 (since 2001)
Canon G2 (since 2002)
Canon G5 (since 2005)
Canon G6 (since 2006)
Canon G7 (since 2007)
Canon G9 (since 2007)
Canon G10 (2008 to present)
Scafandrature made by Hirai Nobu (Japanese craftsmen)
with some customizations or additions made by us, and Canon's original cases
Flash used: always the internal flash of the various machines

Main awards:
• Prize for the best picture of biological interest in the competition "THE SEA IN MILAN" - Milan 2004
• First place for best color print at the "LA FETE DE L'IMAGE SOUS-MARINE" - Strasbourg (France) 2005
• Special Mention in the competition category macro "LAUPS - UNDERWATER PHOTOGRAPHIC COMPETITION" - Los Angeles (USA) 2005
• Special Mention in the competition category macro "ASIAN DIVER" - Singapore 2006
• Best digital portfolio in the competition "VODAN" - Nova Gorica (Slovenia) 2006
• Second place in the competition category macro "UNDER THE BLUE" - Long Beach (California - USA) 2007
• First place in the competition category macro "LAYING IN TWO SEAS" - Lecce 2007
• First place in the digital photo contest "VODAN" - Nova Gorica (Slovenia) 2007
• Third place in the competition category: Environment & Conservation "DEEP INDONESIA" - Jakarta 2008
• Special Mention category behavior at the "ADEX - PHOTOGRAPHER OF THE YEAR" - Singapore 2008
• Second place in the competition category jellyfish "CELEBRATE THE SEA" - Manila 2008
• First place digital compact tropical seas in the competition "VODAN" - Nova Gorica (Slovenia) 2008
• First place digital compact tropical seas in the competition "VODAN" - Nova Gorica (Slovenia) 2009
• plongeur D'OR SERIES background music and for the category award for Best Adapted Musical Contest "FMISM" - Marseille (formerly Antibes) (France) 2010
• Special Mention in the competition category macro "LAUPS - UNDERWATER PHOTOGRAPHIC COMPETITION" - Los Angeles (USA) 2010
• First place and second place category Portfolio Shows from background music to the competition "HDSI" - Ravenna 2011
• First Place Shows from background music at the "PAF" - Tachov (Czech Republic) 2011
• Second place in the competition category Macro "DIVERS FOR AFRICA" - Ravenna 2011